Chi può mai dire
“Io non ho perso nulla!
Briciole fresche e lisce
né rafferme e dure.”
Io altresì mi siedo
col magro commensale
in una tavola senza nulla sopra.
Lì sopiscono racconti
stanchi e ignorati dai doveri,
dalle iridate incombenze.
Il mio ieri è battaglie e sangue,
ma vivo ancora tra sassi roventi:
appena un germoglio
che ambisce sopravvivere
per il diritto di vederla tutta.
Prima o poi
lucertole guardinghe
si accorgeranno
che i germogli sono due;
e un tavolo, a volerlo,
si può riempire
al vagito dolce d’una storia
destinata a divenire quercia.