Sono troppe cose
-Visioni uggiose
di personalità
multiformi-
E me ne vado nei corridoi
della mia fragilità
come un cavallo
che ha perso la via
ma continua a galoppare
per gli anfratti della foresta
Nera
Sono troppe cose
e non mi stanco
nella calca della sera
di ricercare parti di me
ancora rimaste sepolte.
Il toro è abile
quando incorna
il matador
rimasto scoperto
Così io
sciorino le corna
contro me stesso
in una stanza bianca
e senza porte
Toro e matador
Carnefice e vittima
E ogni spruzzo di sangue
è un accesso alla mia
genuina
Santità
Sono santo come il più caro
degli uomini
Ma so far del male
Soprattutto a me stesso
Perché è me stesso
il punto esclamativo
di questa sofferenza
senza fine.