Sali dalle mie profondità
Vorace spasmo d’umanità
Come crisalide fervida di mutazione
La danza che m’insinui giunge presto a me
Argentea di sguardi e mobile di sostanza
Volgi alle impurità del mio passaggio
Questa ricerca di spontanea ossessione
È presto in te soddisfatta
La mia calma è ora in te racchiusa
E sull’albero della vita sei il ramo più forte
Verdi le tue foglie mi inondano
E la passione mi è sorella in avanzamento
Qui dove non esiste il caso ma solo simboli d’un percorso
Che salgono dentro me fino all’ipofisi
Li dove qualcuno ha cercato l’anima
Li dove io stesso ho conservato i sogni
Non potrò mai sapere se in te è racchiuso il fine
Né più obbedire alle convenzioni della gente
Posso solo inabissarmi e guardare
Fino al fiore del germoglio, fin dove ora sorge la mia stessa luce.
(Estate, 2002)