Di palpiti fragori prepotenti
e pioggia di lacrime sui vetri
il patire di due cuori ardenti.
Rovesci di pianto senza spazio
tra strette, gemiti e singhiozzi.
Nel frattempo si compiva il rito
poi che sazio sparivo.
L'inevaso quesito di quei baci
m'affogava e mi mozzava il fiato,
ma purtroppo cessava.
Con rispetto conservo quel monile
in uno scrigno d'oro adulterato
come frutto assaporato acerbo
che tutt'oggi mi contorce il petto.