Con ali nuove, voi, venti d'aprile,
più freschi, in mare, carezzate l'onde,
le spingete a vanir sull'arenile
tra corone di schiume in bianche fronde.
Una, nel largo, per incanto è sorta
sotto un respiro lungo, più nervoso,
e già s'arresta dove l'altra è morta,
in continuo tornar senza riposo.
Risorge un sussurrar, come di canti,
un rinnovarsi eterno di promesse,
accenni ambigui d'incostanti amanti.
Son solo offerte, e non son mai le stesse,
che i venti portan via, larghi, distanti,
solo una volta dette e non concesse.