Hai prestato
i tuoi occhi alle stelle,
il tuo candore alla luna.
La tua voce è quella dell'usignolo
che canta nelle ombre della sera.
Per ascoltarti,
il tempo si è fermato
e le notti si sono scoperte eterne.
Le lacrime che versi
sono le acque
della vergine sorgente,
che brilla pura
nel sole del mattino.
Il fruscio delle tue vesti
è il rumore placato del mare,
e i riflessi dei tuoi capelli
tracciano il vento
nei pastelli di primavera.
Del tuo profumo
si sono rivestiti tutti i fiori
e sui tuoi seni sbocciano
le primizie dell'estate.
Le tue labbra hanno gli umidi
rossori dell'aurora,
mentre il ritmo del tuo cuore
è il battere del mio.
Ti vedo dovunque
e dovunque ti cerco,
padrona dei miei pensieri.
In ogni mia fibra,
dentro di me tu vivi.