Sono il carceriere maldestro
che scorda la chiave nel canestro
quello dove appoggiavano di tutto
pur di opprimere menti ribelli.
Antinomia del vivere
cercando e nominando libertà
di cosa, non si sa!
Ho chiuso le porte e le finestre,
per non disturbare la sana quiete
di gente insana che sorride.
Ho sbarrato la strada alle idee,
erano confuse, s'esprimevano male
non avevano forma e colore.
Sono un carceriere maldestro
non amo il mio lavoro
anzi lo detesto, il sangue mi nausea,
la morte ha occhi ritorti
labbra viola e una puzza ch'accora.
E peggio è sapere
che il cacio con le pere
che si sposa tanto bene
non è una buona soluzione
in questa dolorosa situazione
dove il carcerato è curato
per un male non male
rinchiuso tra sbarre
che sembrano allegre chitarre.
E peggio se il carceriere e il carcerato
insieme invano hanno cercato
di costruire una sana libertà
e si sono incastrati in questa gabbia qua.