Eros e Thanatos, temi cari al poeta,
che chiude di sera
l'anima di seta
e fila parole,
e cuce sintagmi
e delle sue beghe
costruisce dei drammi.
Ancora niente di nuovo,
ma cosa ha l'essere umano di nuovo?
Nulla, ci ripetiamo banali,
e ora neppure l'arte ci fa diseguali.
Ci piace intrecciare i peli del nostro ombelico,
ci piace ficcare nella cioccolata il dito,
ci piace sparlare e cantare ma non te lo dico,
ognuno è più bravo, ognuno si canta,
oppure si vanta, alla fine si conta
e chi regge più a lungo
sarà perché ha le duracel in corpo
e forse ha stanato quel mostro,
che stava in lui ed era lui
o meglio lei di lui insieme a lei,
in quel gioco frammisto del sesso,
che è vittima di un pregiudizio,
che toglie al bello il vizio
e lascia al lurido tizio
di esplorare l'innocenza
al buio della coscienza.
Meglio parlare di Eros e Thanatos,
rimaniamo ai cari temi
che non abbiamo problemi.