Varco il fatal cancello
dove riposa chi ci ha preceduto
e subito le orecchie si chiudono
ai rumori del mondo, al frastuono,
ed una gelida calma mi pervade,
mentre pensoso percorro lunghi viali
di poderosi, severi cipressi.
Mi guardo intorno,
sento la maestà silente
di un luogo lugubre ma solenne,
che più che rattristare infonde pace;
avverto netta la presenza amica
di chi ha concluso il proprio cammino,
e la mente riposa ed il cuor s'acquieta.
Leggo un nome, una data, guardo una foto
e subito un flash nella memoria s'accende
e in quell'istante qualcuno si ridesta
e rivive in me, nella mia mente,
anche se per un attimo;
poi l'oblio ridistende un pietoso sudario
su quei volti tornati pallidi e sereni.