Volteggia in circuiti aperti la mia fantasia,
girotondi di sillabe,
aliti di vita,
graffi e intervalli
di presente e passato.
L'afferro con le dita
un liquido nero l'imprime su carta,
con il lume acceso del mio cuore,
partorisco
TE...
Semplice e delicata... ha un buon sapore.
Peccato per quel settimo verso troppo didascalico,
così come l'ultimo. Togliendoli, la poesia ne guadagnerebbe, secondo me.