Così il letto è stato
l'arena della mia passione.
Quelle dita incurvate come artigli
su quei pochi capelli.
Andavo da lui per scoprirlo di amarlo
e dispendevo la sua dolcezza
nell'aria del deserto
e occupavo lo spazio con discrezione
lo abbracciavo e facevo l'amore
per non parlare.
Dovevo cibarmi di baci.
Adesso sono più stanca di tutto il Creato
cerco di smettere di piangere
giusto il tempo necessario
per fare la mia parte di amante
che confusa
mi aggrappo ad una riva
appena visibile ad occhio nudo.