Triste in modo sobrio
mi morde il suo ricordo,
come parte d'un elenco
che, quasi ogni dì,
fiscale ritorna.
Ma talora esso penetra,
come un lento arpione,
nella carne di vita già scritta
e, d'un gelo rovente,
il tempo sviene.
Le sue fattezze esatte
sfocate son ancora,
ma la sua presenza,
il suo gentil sorriso,
sensuale e pur arcano,
son come un alito caldo,
umido e vivo.
In un sol giorno la conobbi,
quanto ad intuir bastava
quel tanto e quel poco
per bramarla come poche.
Gentile e colta,
mite e seducente,
focosa e riservata;
tutto questo sommar dovetti
quando nascosto il suo flirt
venni a scoprire.
Una brama immensa,
quanto confusa,
di non restar fuori
da quel mistero,
e goder di quel che,
tant'altre volte,
negato mi fu.
Presto, come le altre,
anche lei svanì;
lasciandomi solo,
col suo fantasma crudele
che ancor può, a tradimento,
sbucare dai miei sogni
e azzannare.