Adesso ti sento più stanca.
Forse quel tuo sorriso coriaceo
mi ha detto che era la fine.
Ma no. Non è stato solo quello.
Anche le mani come afferravano
gli oggetti. E l'inarcatura
del labbro, tremolante, quando
le lacrime lo rendevano tutt'uno
con le cavità degli occhi.
Le lacrime erano l'ultima luce.
Era tutta una musica morta. Le storie,
i desideri, le avventure. Tutto velato
da quella strana sazietà della fine.
E poi il disastro racchiuso in due
semplici parole: " è finita!".
è di ghiaccio, di roccia il
tuo ricordo. Come sei fatta?
Da dove proveniva quell'immenso
canto che lasciavi risuonare
nelle mie orecchie? è stato un
sogno o forse un abbandono,
una svista, un abbraccio comune.
Le lacrime erano la luce.
Ma, adesso, mentre l'amore fugge,
il vuoto smuove in densità
la sua danza funerea.