Son tanti in piedi dietro quella porta
visi contriti labbra mordicchiate
un turbinio pensieri d'ogni sorta
stringono il nulla le mani sudate.
Sulla parete un orologio segna
lenti minuti che sembrano inseguire
un tempo astratto che nel silenzio regna
come un momento eterno senza fine.
Dolore acuto un peso dentro al petto
lucidi occhi che guardano silenti
una maniglia lì in sala d'aspetto
il cuor saltella sbattendo contro i denti.
Rompe il silenzio qualcuno si fa forte
cerca di dare infondere coraggio
ma la paura non può confonder sorte
di quella vita che ormai pare miraggio.
Anime in pena si guardano assai affrante
come a cercare un segno di speranza
torna il silenzio in modo impressionante
fa freddo e è buia adesso quella stanza