Agli amici, alla bontà che fa bello
un volto che non lo è,
all'amore che incanta gli occhi.
Penserò al gatto bianco,
compagno dei miei giochi
quando ero adolescente,
alle lunghe ombre degli abeti
nell'ampio giardino di Viareggio.
Mi ricorderò dell'odore del vino
che imbottigliavo insieme a mio padre,
delle canne di bambù, e dei papaveri
intravisti dal finestrino di un treno.
Del rossore delle mie guance
se entravo da sola in un negozio,
delle luci rosse e verdi dell'aereo
lanciato in volo verso Madrid.
Del bello dei diciott'anni
e del profumo del caffèlatte la mattina.
Penserò ai palpiti delle stelle
ed alla prima, timida poesia
che mi nacque nel cuore
quando mi accorsi di amarti.