Tutto è già stato:
detto, scritto, fatto e pensato;
non c'è rimasto più niente da inventare.
Parole già scavate,
svuotate,
non possiamo far altro che citare.
Non c'è più originalità
esperienza
consiglio...
discutiamo per ore
come cani che si abbaiano contro
d'oltraggio in oltraggio
senza meta
scandali
scagliati
contro vizi privati
e moralismi soggettivamente pubblici.
La musica:
non è più un sottofondo
non è più innovativa;
è tutta riciclata!
La gente:
è ambigua,
androgina,
asessuata!
La retorica è sempre la stessa,
i vocabolari si riempiono di parole,
nuove?
E si svuotano di significati.
Non c'è più nulla di rivoluzionario
nemmeno nei motti,
isole allagate da luoghi comuni.
Provochiamo
un brandello di reazione
oltraggiamo a oltranza
e contestiamo, del resto, alla fine,
si sa, che la verità è che non ci sono verità.
E la morale
e la prigione,
la divinità e il castigo;
peccati rimessi,
vomitati addosso
al primo che passa,
così, nei secoli dei secoli,
ah man!