No! non sono anche miei
i vostri dei, posticci dei
traslati in innumerevoli statue,
inanimate,
che come tombe, da secoli dimenticate,
custodiscono le spoglie d'una fede morta
annosa sciagura l'allucinata investitura;
sciamani recitano mantra
al passo di propiziatorie danze
cercando il favore degli spiriti,
per celebrarsi capostipiti
di alienanti viaggi in paradisi artificiali
cicliche apocalissi minacciano l'umanità,
pulpito prediletto di falsi profeti,
consumata apostasia, in fastosi baccanali,
con l'apologia sul sesso;
apoteosi della credulità popolare
ostinato chi rimette la propria sorte
nelle cuspidi mani della superstizione,
interpellando poi ansioso, l'occulto;
la fosca chiaroveggenza d'indovini,
ultra devoti al dio denaro
con fuochi fatui di devozione
in onore a remote congiunzioni astrali,
qualcuno cerca scampo nel destino
se impotente è esposto,
al personale diluvio universale
nel marasma quotidiano, di tanto in tanto,
s'odono biascicare cantilene di rosari,
che puntano dritte al cuore dell'uomo
vittima e preda d'ignobili desideri.
rifuggo i vostri dei!
mentre esausto eseguo, esorcismi d'amore.