La vidi un giorno vestita di tenebre
camminare a piedi nudi
per i corridoi bianchi dell'università,
guardai quel viso gentile
e una luce mi trafisse dai suoi occhi neri.
Pochi passi ancora
e sfiorai Venere discesa ad abbracciarmi
tra le aule affollate, affollate!
... così infinitamente dolce
la fetta di torta che mangiammo insieme.
Giovane poetessa dell'attimo eterno,
parlami ancora delle tue maschere,
dimmi chi sei! Io son solo quel che vedi
Cameriera in un bar,
studentessa, cantante.
E tu? Fragile e tenera in questo mondo gelido
hai bisogno di calore,
hai paura di sbocciare
e non sai di essere così importante,
non pensi di essere speciale
Tu che sei divenuta la mia fata
trasformando lo stupore in tormento,
esile creatura che si aggira sorridente
tra le aule affollate, affollate...
Con te ho scoperto la felicità
di poter correre, di poter pensare,
la felicità di avere due occhi per guardare
E non sai che vorrei tanto poterti mostrare
quanto sei bella attraverso questi occhi,
tu che chiedi scusa ad ogni minimo errore
Covi e nutri segretamente in te
il tuo dolore,
non ti perdoni niente
Ma in un angolo nascosto della tua stanza buia
forse sai di essere un'artista
per il solo fatto di essere ciò che sei
Una professoressa di letteratura! Certo,
puoi insegnare la fiaba e la poesia
con ogni tuo gesto. Guardate con amore
la sua sagoma fina
concessaci in dono da un Regno lontano,
è lei... La mia amata
che percorre i labirinti dei pensieri più cupi
come un'ombra radiosa,
La mia Lisa dark
Seduta alla cattedra col mio cuore in mano.