Corre una leggenda metropolitana
di un dì venuto all'Amore
come quando ancora gli dei dell'olimpo fra le fronde stormite avevano clemenza al soffrire degli uomini
di un uomo eremita divenuto vacuità d'albero per accogliere una Donna
volle
essere di Lei
refrigerio d'ombra al troppo sole che attanagliavano i germogli del Suo cuore
un respiro di clorofilla all'asfissia dei Suoi occhi
una sicurezza allo slittamento terrestre dei Suoi sogni
si accentuò
nella vocali del vento
di fiori
per accompagnarla in radice fra lo sfogliarsi dei giorni
la fece danzare sul tronco delle sue gemme
sollecitando
la preziosità dei Suoi rami
ad abbracciare il cielo
Li potete facilmente riconoscere
sulla corteccia della loro pelle
hanno inciso due cuori
ed
una freccia nell'anima
come una scure
li trafisse di poesia