quello che faccio prima
è starla ad osservare
dopo che lei ha sfilato via la vesta
e messo le scarpe da ginnastica
in un angolo nascosto del letto.
mi piace individuarle i seni
nell'oscurità,
oppure portarle dietro i capelli
guardando la dolce voglia di fragola
che ha sulla clavicola sinistra.
mi piace ascoltare i suoni dell'Amore
(i suoni dell'Amore sono più che altro sussurri:
le gambe che si toccano lasciando andare
un leggero sfrigolio,
il tonfo di due salive fatte una cosa sola,
i leggeri gridolini, i baci quando tutto è finito.
col crudo sesso è senz'altro diverso;
-c'è qualcosa di più morboso in due corpi
che s'uniscono senza la benedizione
dell'Amore-).
e mentre io la guardo
guardarmi
al lume di una sola candela,
penso che basti così,
penso che tutto è già bell'e fatto,
che non bisogna per forza toccarsi,
unirsi,
darci dentro con quell'andirivieni di sudori,
è già perfetto questo:
la vista dell'Amore,
la penombra,
il Miracolo.