Aleppo, confine del mondo
con un inferno di dolore immenso.
Non ci sono peccatori da punire,
non ci sono anime dannate
da far bruciare in un eterno fuoco,
ma bambini insanguinati coperti
dagli stracci di una crudele umanità.
Piangono le mamme, piangono i papà
con i loro figli in braccio
ormai freddi e senza un alito di vita.
Corpi sventrati, senza più testa, senza più gambe,
occhi col velo opaco e freddo della morte.
Il pallore di viso e membra si confonde
col rosso del sangue innocente
versato a fiumi per le strade;
case sventrate dove si nascondono
piccoli tremanti dietro i muri.
Chi darà loro i giochi da bambini,
chi correrà nei prati dietro ad
un pallone di sangue e lacrime?
Aleppo, qui si perde il senso dell'umanità,
qui si chiude il cerchio
ignobile di armi, potere e soldi.
Figli, figli di tutti e di nessuno,
figli di dolore senza fine,
sono impotente e fragile,
sono un uomo che non ha potere,
ma se lo avessi fermerei senza
indugio questo sterminio di innocenti.
Vi abbraccio, voi dietro i muri,
voi in un letto d'ospedale,
voi in bare improvvisate
per nascondere agli occhi
del mondo i vostri corpi
spezzati dalla follia e
dalla barbarie di mostri
senza cuore e senza testa.