Le vesti delle gemme son sbiadite,
scolorite l'intense primavere,
squallido e brullo il chiaror dei prati,
lento e calmo il brontolar del bosco.
In questa landa non mi riconosco
tanta è la calca della nostalgia.
L'urlo dei ricordi torna avaro,
stanca e l'equilibrio si fa raro.
Quanto vorrei essere altrove,
dove tutto è iridato e nulla manca
a darti l'apparenza dell'ameno,
della vetta pura, della vera essenza,
per dormire inebetito senza sognare più.