il pelo fulvo del mio cane
cade sul divano, irritandomi.
lui giace là, così distante
dalle faccende umane,
abbassa e rialza la zampetta
con fare annoiato.
io lo guardo,
è come recitare una preghiera
nella mente,
si dimena, sbadiglia,
il naso umido sembra
aver fiutato qualcosa;
sta là
e non ha paura del mio giudizio,
non ha paura di nulla
in questa casa,
niente lo tormenta.
una mosca si posa
sul bracciolo,
lui la vede,
la caccia,
con innocenza.
io sono un ingombro,
adesso.
sono l'intruso.
il mio cane mette
la testa sotto il cuscino;
dormirà per dieci ore,
senza badare a niente.
c'è molto da imparare
da un cane.