sono un poetucolo che vive la notte
come un miracolo per l'ispirazione.
la gente questa sera ha trafitto il mio
sense of humor con la tristezza della serietà.
sono smanioso davanti al computer.
in una pagina web leggo del Grande Fratello Vip
e una rabbia pacata sfiora i miei nervi, contorcendoli.
poi do un'occhiata ai film che daranno domani in tv.
la finestra si apre leggermente e un suono
d'ambulanza mi rapisce le orecchie.
osservo le scarpe da ginnastica
sistemate sotto al letto.
le scarpe da ginnastica mi ricordano
un campo da basket e un ospedale.
guardo dal balcone, nel buio, la strada
e due parole mi vengono in mente: rapina e amore.
poi guardo l'orologio che segna le 4:04,
il migliore degli orari per scrivere,
e il ciclico movimento del mio cane per la stanza
accende in me una fiducia verso domani.
una luce s'accende; la signora di fronte
come ogni notte s'affaccia dal suo balcone
tenendo in mano il telefonino che brilla come una lucciola.
quindi canticchia un motivetto in siciliano
che dice "Ndo vadduni da Scammacca i carriteri
ogni tantu lassaunu i laru bisogni e i muscuni
ci abbulaunu supra...".
dev'essere una canzone di Battiato, se non sbaglio.
dalle mie orecchie un desiderio di vita
si riversa lungo tutto il perimetro del mio corpo.
esco nel balcone e saluto la signora con un cenno.
lei ricambia mostrando denti bianchi nel buio.
la notte si trascina come una vecchia
e io, precisamente in questo momento,
decido che non dormirò.