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La tenzone

Vidi ella groppa a no belo destriero
chiome dorate lassate a lo vento
de lo su bel sorriso n'ero fiero
poiché a me diretto seppur lento

Ma lo bel pretendente messer Piero
'n 'furiato como bestia lo sento
et a la tenzone me invita fiero
i a giavellotto in testa iti ma lento

Ma tanto scalcinato fuit da lo ello
e lo posterior a terra me trovai
mentre lo astro diurno me accecava

Su lo blanco destrier iva bello
ma io granne stizza pe' lui provai
poiché la bela mona me mancava

 

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2 recensioni:

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  • Ezio Grieco il 05/10/2016 11:31
    ciao Don, come vedi son... vivo e vegeto.. hahahhah, ho solo avuto impegni, ed è meglio così alla nostra età, non ti pare?
    Ed oggi pubblico una mia...
    Entrando nel merito del tuo.. sonetto, è sempre di ottima fattura e di lessico antico e gradevole, nonchè scritto con perizia e bravura. Stammi bene, un abbraccio
    ezio grieco.
  • Rocco Michele LETTINI il 04/10/2016 12:10
    Un intenso quanto ponderato sonetto...
    Dalla tua originalità... il poetar che parla.
    *****

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