(A Vincenza Sferrino)
Quand’ero bambino
pensavo che gli angeli
avessero le ali
gli occhi azzurri e i capelli biondi
Non sapevo?" allora?"
che i più belli somigliano un po’ a te
Bisognava venire proprio qui
nel palazzo degli angeli più saggi
per leggere
in quei tuoi occhi di mare in controluce
che la felicità è dentro noi
in ognuno di noi
e che tu - oggi -
ci regali la sua essenza…
l’essenza del sorriso
Nel tuo c’è il sapore della vita
il desiderio di essere cometa
sul davanzale delle nostre case
Vuoi farci luce
in questo labirinto
dove si è persa anche la pietà
Grazie
mia giovane signora di cent’anni
per essere una stella fra di noi.