Dimmi che farne di questo amore, schiavo del distacco
e recluso, nell'inaccessibile torre del silenzio.
di questa tramontana che soffia e scrolla
l'incerto castello di parole che ancora non ti ho detto:
un po' più tenere un po' più vere, di ieri.
quante volte, siamo rimasti composti in posizione d'attesa
impacciati nell'aprirci l'uno all'altra, per paura di apparire stupidi
e facendoci scudo, dietro al rossore della timidezza.
imballati, nel proporci attenzioni legate da un nastrino
incapaci, di semplici dimostrazioni d'affetto dato per scontato.
con un leggero tocco, scioglimi adesso la bocca dal nodo colorato,
come un regalo da scartare.