Adoro il suo compiaciuto sorriso di Venere, srotolato con fascino
come un'antica pergamena ascritta su due labbra da baciare,
rivelando, il volto incastonato in ametiste nella parure dei suoi occhi d'astri inarrivabili.
filamenti di me si sciolgono dolcemente, dall'intrico di pregevoli matasse d'ammirazione
atte a sprigionare incentivanti colpi di fulmine, nel superare indenne, il nostro differente passato.
se mi capisci, non mi trattengo, nel dimostrarle assoluta dedizione nel graduale avvicinamento
alla porta serrata del cuore, accomodandomi all'entrata fremente in attesa.
ma lei ha altre braccia in cui buttarsi, altre gioie a cui votarsi, altri amori a cui concedersi; lei non è per me.