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Sulla politica e la vita
un ingegnere mi sale sui nervi "tutto è politica, nando" dice.
pigmentazione dal grigio al bianco, tuttopaco,
frazioni di ottundimento, quiete catodica, catatonia.
cos'è la demagogia? dico. la speme di Hitler o "l'Italia è il paese che amo"?
è una parte del tutto?
voglio dire, i secoli parlano una lingua muta, astrusa, ridondante?
e le facce dei militanti sono cartapecora?
il sessantotto, gli smacchi sessuali,
la Verginità di Maria Madre del Cielo, i big mac,
i portacellulari in pelle, Maria De Filippi nostra signora del pomeriggio,
e la Seconda Guerra Mondiale, i Pokemon, Baricco, è politica?
e Trump?
ma l'ingegnere crede nelle multifunzioni dell'i phone, elabora discorsi
rettilinei di gioventù brillante, è quieto,
la morte lo attraversa solo quando Mia Wasikowska è davanti al Ciciarampa.
e io sono rozzo.
duemila anni abbiamo tastato le cicatrici di Cristo, ingegnere, e i secoli si sono rivoltati
come creature infernali accecate dalla sete del sangue divino,
uscendo dai gusci, stridendo i loro suoni nei Requiem della Storia,
assassini come bandiere su tutti i libri, terrori di Bomba, manipolazione,
e si, credo più alla forza sommessa delle leggi interiori, all'individuo-regolatore,
e non voglio un portacellulare in pelle e una tessera elettorale,
non voglio la tredicesima mensilità giocattolo rotto da bambini dissoluti o le tessere premio,
il conto corrente digitalizzato, la macchina col tettuccio apribile,
il frigorifero indesit grigio metalizzato, le arance, una pacca sulla spalla dallo Stato
dopo essere andato a votare, ancora una volta, oh si! sei proprio un bravo ragazzo!,
voglio poter cavalcare sentieri d'Assoluto nello sballo di un peyote di ribellione disumana,
voglio poter minacciare le menti con la sola mia figura,
tutta rozza, idiosincratica e santa, santa, santa,
voglio essere strappo e cacciavite e ombra
con l'ingegnere che mi lava le palle, lava le palle maledetto!,
con la luna meretrice sopra la testa santa,
e il dolore negli zigomi dell'anima,
e voi che mi state a guardare, detentori dell'oscurità del mondo, stigmate di Cristo,
mezzeseghe!
ma so che l'anima libera è solo un compromesso,
già vivere è il più grande compromesso
e gli occhi dell'ingegnere hanno una presa decisiva sulle mie sicurezze,
lui sta dal lato giusto delle cose, osservante di leggi e buone maniere,
corroborato dai fasti di una sana cultura, ben vestito, pulito, simpatico,
e mi guarda dall'alto delle sue sacre convinzioni, credendo alle parole
del prossimo gota messianico, ingozzandosi di tronfi talk-show politici
come un affamato, credendo in Sgarbi, nella salvezza della flessibilità,
nei poteri accademici delle Università, Sacre Università! Libertà della gente! Luce dei giovani!
e forse dovrei essere come lui, forse dovrei considerare una semplificazione della Realtà,
normalizzare gesti e pensieri, votare Grillo o Salvini o Maria De Filippi,
credere in questa cazzo di politica, questa politica fottuta,
credere nelle promulgazioni delle leggi, nei patti sociali, credere in banche,
gabinetti, capi-di-gabinetto, sottosegretari al gabinetto, ministri della cultura,
comuni, regioni, nazioni, uomini! e smetterla una volta per tutte di pensare all'Anima!
chi ci pensa all'anima? ferdina', chi ci pensa?
sii come gli altri, come tutti, indossa un completo alla moda e tagliati quei goffi capelli,
e la barba? vogliamo parlare della barba? cacchio, hai quella barba di 15 giorni!
datti una mossa ragazzo! iscriviti a un corso di cucina e gioca a calcetto il venerdì sera,
compera un telefono decente, compera una televisione al plasma, compra una webcam,
una pen drive, una collezione di farfalle di vetro, un bollitore da tè, una palla da basket,
un poster con la faccia di Martin Luther King, compra qualunque cosa, ma compra compra compra,
e sii più carino con le persone, guarda l'ingegnere ferdinando, FERDINANDO!
guarda com'è certo di quello che dice, tutto impettito, sicuro di sé, ama la politica, lui,
e tu, cosa ami tu? ragazzo, hai bisogno di una bella strigliata, te lo insegna lui come si vive,
la verità profonda? non è importante. il senso della bellezza della Poesia? non è importante.
l'integrità dello Spirito? non è importante. la tendenza a Dio? no, non è importante neanche questo.
il bene assoluto, la libertà, la grazia, l'estasi, il Buddhismo, Arthur Schopenhauer? sono cazzate, ferdinando.
iscriviti a un partito e bacia la santissima bandiera se vuoi essere considerato degno di onori e fasti.
la profondità è solo un'aberrazione, e anche il profeta Siddharta si sbaglia, quando dice:
" cent'anni di rituali, migliaia di sacrifici non valgono l'onorare anche solo per un attimo colui che conosce se stesso".
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3 recensioni:
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- SEMPRE RIFLESSIVO IN DILIGENTI ET CHIARI VERSI.
LIETA SERATA, FERDINANDO.
*****
- Un cammino interiore dove s'incontrano strane creature, suppellettili e circensi... mi sembra una cosa giusta da farsi, da donarsi.
- Leggerla tutta è un'impresa titanica per la lunghezza. Più che poesia è un poema, poema della verità angosciante del quotidiano e questo Ferdinando, moderno Ulisse. Mi hai ricordato Withman e poi Ginsberg due grandi autori che ho amato molto. Bellissima

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