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Prigioni, oggi

iphone, televisione,
che non morire non è facile
in questo vuoto di persone sollevate
dalla fine del reale, di canali, di click.
morta è l'immagine,
volgare nel suo parto,
dalle cose partendo,
mutando nell'occhio
delle cose il senso,
trapassata all'occhio
dallo schermo
nella vita morta virtuale,
il canale, le soubrette.
trovando il calcio a sportitalia
e l'undici settembre
nello schermo, youtube, il governo
caduto alle 2 del pomeriggio che
entra nelle case, in diretta, passa al di qua
del vetro, in frame di irrealtà,
Maria De Filippi, Sanremo, la Carrà,
che mostrano le facce,
reali quasi zero,
deformano l'immaginario,
manipolano il pensiero,
e io penso a te su Facebook
che hai doppiato la tua vita,
quando pubblichi il tuo ego,
ti seghi tra i mi piace,
e cerchi il viso di Borriello
nella sua bellezza banale,
invece sei la vittima,
il clone seriale che muore
nella sabbia
mobile di viaggi,
i commenti, le foto, le prigioni di oggi.

 

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2 commenti:

  • Anonimo il 06/02/2017 11:21
    Quante amare realtà. Mi pare anche di aver colto alcune novità stilistiche. Piaciuta, ciao.
  • Gianni Spadavecchia il 06/02/2017 08:14
    Concetto interessante. Le prigioni di oggi sono queste... TV, PC, internet(poichè schiavi del web), l'apparenza, la finzione.
    Sono d'accordo con te.

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