Seduta accanto a te
tengo stretta fra le mie la tua mano
la porto al mio viso
la bacio e tu mi accarezzi
e mi sorridi contento di avermi vicino
in silenzio stiamo seduti
le nostre lacrime, paure non dette
pensieri del domani incerto
di una strada in discesa
intrapresa senza volontà
mesi di lotta impari
di luminari che non s'illuminano
perché il giuramento d'Ippocrate
hanno tradito per meno di trenta denari
lasciandoti soffrire senza sapere perché
E ripenso a quei momenti di silenzio
fatto di pianto valso mille parole
alla nostra casa sulla roccia
che avevamo costruito
ma che i dadi hanno sgretolato
Sono bastati meno di trenta denari
perché le tue membra finissero di respirare
immolato dai traditori d'Ippocrate
affinché diventassi anche tu come tanti altri
"agnum Deo immolandum".