Fremo al pensiero che un dì non sarò più vivo;
quando non potrò più vedere le persone care che tanto amo;
il sole, la luna e le stelle, scaglie di luce che passano tra ramo e ramo;
l'azzurro cielo quando d'inverno di nuvole ne è privo.
Allo sciame di pensieri nel fiume dell'indifferenza,
che travolgono il mio sorriso che non è più lieto.
Fremo quando sento il mio cuore stanco e irrequieto
e rimembro quando un dì credevo nell'onnipotenza.
Fremo quando sento il volo delle mie paure,
che penetrano le mie carni come lance acuminate;
alle mie aspirazioni che non sono più pure o sono dimenticate;
a tutte le mie speranze che si sono dileguate o più oscure.
Fremo all'amor terreno che non avrò mai più;
ai baci teneri e soavi di una donna e d'un bambino;
ai gioiosi abbracci, ai sorrisi e al piacere d'averli qui vicino,
che donano alla vita la gioia, la bellezza e la virtù.
Gioisco, però, alla speranza d'un amor supremo e ameno,
che a tutte le cose di questo mondo dia luce e serenità;
penso ad una vita eterna per tutta questa addolorata umanità,
laddove il cielo sia eternamente limpido e sereno.