Dolce melodia
di un organo di chiesa,
come di una magica realtà
che ci appartiene
solo poche volte.
Voci di fedeli,
davanti ad un altare povero,
stranamente umane.
Insolito misticismo,
liberato nell'aria
dall'incenso della messa
e ravvivato
da mille candele tremanti
e cento occhi assonnati
ma ostinatamente aperti,
di bimbi ritti in piedi
allucinati e affascinati
dal bagliore delle luci.
Io guardo l'anima delle cose:
non ascolto più
tutte quelle parole!
Leggo sui volti della gente,
sul suo volto,
assorto in mistica attesa.
Assaporo piano,
una grande delicata gioia,
per la prima volta mia,
nel vedere
quella piccola statuina di gesso
che mi sorride.