Ti seguo ammantato nel mio amore fradicio, traducendo in versi le tue semplici movenze, le tue languide passioni.
Cerco costantemente di percepire i tuoi umori, le tue ansie e le tue paure, sentendole mie, cercando l'empatia del tempo antico quando i nostri sguardi parlavano una ed una sola lingua.
La mia fragile diga d'amore rischia di sbriciolarsi ad ogni carezza non corrisposta, ad ogni bacio negato, ad ogni sogno infranto.
Aspetto, duro e tenace, ogni singola goccia del tuo amore, che tu stilli con astuta caparbietà , con svampita passione, ma anche con l'ingenuità limpida di una volta.
In questa assurda iperbole d'emozioni vorrei avere in dono il tuo aiuto, il tuo cuore, la tua attenzione. Ma tu mi sfuggi e corri avanti verso le tue chimere, verso altri lidi che io conosco appena.
Adesso sono qui, stupido e fragile, bisognoso di tutto fuorché d'un amore così agognato ma non corrisposto.
Non so quanto tutto questo durerà ancora, amore mio, ma ci proverò fino all'imbrunire del nostro tempo, fino a quando o il tuo cuore non rifiorirà splendido nei tuoi occhi, o il mio non diventerà arido e secco com'era prima d'incontrarti.
O saremo nuovamente l'uno per l'altro un'unica armonia d'amore, sensi e carne.