Se la notte è cupa e scura
di volar ho un po' paura;
preferisco star nel nido,
io del buio non mi fido.
Quando il sole splende in cielo,
resto fermo sopra al melo,
e mi godo la frescura
di volar ho ancor paura.
Nella brezza della sera,
la mia pancia si dispera,
ho una fame da paura,
ma volar è sempre dura.
Il mio pranzo e la mia cena
son distanti appena appena
io mi devo rassegnare,
il mio compito è volare.
Sono nato passerotto
e dovrò lasciar il nido
tutto al più cadrò di sotto,
di volar... io non mi fido.