Cos'hai pensato quando hai visto il mondo, Lupo?
La luce del sole avrebbe potuto ferirti gli occhi,
ma è troppo bello il sole della libertà,
è troppo caldo il tepore di un mondo senza sbarre.
Ne ha visti di inverni il tuo muso imbiancato,
hai sentito il freddo pungente penetrarti nelle ossa,
hai visti tanti amici andare via oltre il ponte colorato,
tanti altri scodinzolare felici in braccio ad una mamma.
Da piccolo avresti voluto correre tra l'erba verde,
raccogliere un bastone e portarlo a chi ti amava,
ma poi sei cresciuto, non hai creduto più alle favole
e ti sei rassegnato ad una vita sempre uguale.
Venti anni, venti lunghi anni tra ciotole sbrecciate
e carezze frettolose a chiederti perché senza risposte,
venti anni a sperare che un giorno sarebbe toccato a te
poter leccare una mano che ti accarezzava con amore.
Un giorno è arrivato chi ha guardato dritto nei tuoi occhi,
chi ha visto dentro la tua anima il peso della sofferenza,
chi ti ha preso tra le braccia portandoti al suo cuore,
e quel giorno hai capito che esistono gli angeli dei cani.
Cosa ti importa, Lupo, se per venti anni hai conosciuto la tristezza,
cosa ti importa se non hai potuto correre felice,
cosa ti importa se non hai conosciuto il calore dell'amore
se adesso il tuo angelo Debora ti tiene tra le braccia?
Col tuo passo stanco l'hai seguita, su una spiaggia deserta
o tra gli alberi di un bosco che aspettavano il tuo arrivo,
hai conosciuto il divano, le coperte, il fuoco di un camino
e cosa vuol dire mettere il tuo muso tra le mani di chi ama.
Due anni, due anni soli per cancellarne venti di solitudine,
ma due anni posson bastare per dare il senso ad una vita,
due anni vissuti nell'amore possono ridare dignità e felicità
a chi ha conosciuto solo il morso di una vita senza luce.
Non ci sei più, caro Lupo, ma hai salutato il mondo
guardando verso il mare; hai chiuso gli occhi
tra le braccia di un angelo che ti ha accarezzato,
e adesso che lei piange per la tua silenziosa assenza
ricorda a lei e a tutti noi che milioni di innocenti
sono rinchiusi senza colpe, che tanti aspettano
un sorriso, un gesto d'affetto e braccia che li stringono.