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Andromeda

D'eterna malinconia
è l'occhio suo profeta e
preveggente i misteri del
cuor mio speranzoso, immaginoso
di sue cure sapienti e
lievitanti il mio orizzonte
che s'espande come il piacere
e l'infinito.
D'eterna malinconia
è l'occhio suo che forte batte
tutta l'aria attorno che
il vuoto sfugge e tutto
comprime.
D'eterna malinconia
naturante il gemito
di nostra solitudine
che lieve, congiunge come
morbide mani
i nostri destini i nostri
rossi fili come il tuo
rossore sul volto
piegato della timidezza.
Ah! Eterno muro di gomma
la vergogna di dirsi
convenzionali i nomi
che ci dividono come materia,
e che ci fanno due identità.
Ricordo la tiepida sera
dell'estate e di quel calar
del Sole che d'ombre rosse e violacee
figure
il cielo azzurrino immergevano,
poi dentro me
tutto risuonava
d'una musica più alta
e d'una frequenza divina
che al Cosmo risponde,
Andromeda.
Dirò il suo nome
e sarà guerriero.
Dirò il tuo nome e
guerriero ti farai.
Su piaggia di zenzero
riposano le cavità
mie e tue livide
e di sangue oliate,
quando la Poesia verrà
e come balsamo romantico,
sentiero di muschio,
il mondo riformerà,

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