Lungo sentieri montuosi
camminando incontrai
una giovane aquila,
triste e delusa dal mondo
anche se non ferita non volava.
La mia bontà nel vederla
prese il sopravvento,
e fu così che vinto lo spavento,
la raccolsi e la curai.
Per mesi la ricoprii
di attenzioni e premure,
guidandone incertezze e paure.
Oggi vola e volteggia
forte e fiera di se, oggi è sicura.
La vedo volare libera
nell'infinito cielo,
e so che dal suo cuore
è sparito delle paure
il folto e triste velo.
Ora dovrò lasciarla andare,
e alla sua vita ritornare.
Ma sento che questo
in fondo lei non lo vuole,
non vuole lasciare le mie premure.
Stare senza mai più le mie
attenzioni, assai le duole.
Ma proprio perché le voglio bene
devo lasciarla andare,
anche se soffrirò tra mille pene.