Costruirò un albero enorme
fatto di rami di ulivo intrecciati
portati in bocca e tra le zampe
da colombe bianche immacolate.
Sarà un albero senza radici
In balìa del vento e della pioggia,
come i bambini che vagano
nudi e scalzi nelle favelas brasiliane.
Andrà dove lo porterà il vento
e trascinerà con sé i pianti
di uomini e donne dilaniati dalle bombe
e i lamenti di vecchi senza forze.
Non appenderò ai suoi rami palle colorate,
ma i canti delle donne africane
con la malinconia dolente e affranta
di chi vede i figli andare in terre sconosciute.
Legherò ben strette ai rami le facce tumefatte
di donne oltraggiate e picchiate a sangue
e i sorrisi spenti e tristi di bambini
senza più un filo di speranza.
E ancora le urla disperate di dolore
di chi versa il suo sangue
non per redimere i peccati
ma per soddisfare i peccati della gola.
Sarà l'albero della pace tra i popoli
e dell'amore tra le genti d'ogni luogo,
e infonderà nei cuori dei viandanti
il rispetto per ogni creatura della Terra.
Appendete a questi rami il vostro odio,
i vostri rancori per i fratelli e le sorelle,
il vostro egoismo e la vostra prepotenza,
la vostra smania di ricchezze e di potere.
Mi sorregge la speranza che questo albero
possa viaggiare per il mondo
cancellando dolore e malattie,
guerre e sangue di esseri innocenti.
E voi che accendete le lucine sugli
alberi sfavillanti delle vostre case,
accendete anche la vostra luce
sull'albero della pace e della speranza.