È notte fonda ed io sono ancora sveglio, con lo sguardo assente nella mia camera silenziosa, unica mia compagna, testimone di tanta solitudine. Senza chiudere occhio, penso a tutto e a niente, i vecchi soliti dubbi mi si accavallano in mente: come posso dormirci sopra? Sì, lo so, fermarsi quì a pensare non si può, farla finita neanche. È solo mia la tristezza, la fine, non ho più la forza di lottare ormai. Un altro inverno è in me, non devo crollare proprio adesso buttandomi via, devo trovare il coraggio di andare avanti da solo: dove siete amici miei che avevo? Anche tu mi hai detto infine addio voltandomi le spalle, non sono più niente per nessuno ormai. Mi guardo intorno e vedo solo il vuoto. Grida la voce del mio cuore, spenta dal dolore, che nessuno ascolta più. Vorrei non essere mai nato, chiudere gli occhi e scomparire in un attimo. Non so che sarà di me, sono confuso, disorientato, mentre gli anni passano veloci. Fuori è buio ed io tremo, comincio ad aver paura. Mi rigiro nel letto, grido nel sonno, ho incubi, sto male, piango e non ce la faccio più. Ho vissuto una vita che non è mai stata vita. Dove fuggire un'altra volta? Come placare questa mia ansia fortissima? Ormai, le ho già provate tutte, ogni tipo d'evasione, non è servito a niente! Ora, mi ritrovo solo, nel buio, con i fantasmi della notte, che m'inseguono molto più di prima. Sono nato solo. E solo morirò.