Sole d’oriente!
Hai scolpito la mia carne, e con splendore spavaldo
gli hai dato vita.
Mi hai sciolto nel profondo dei tuoi sogni.
Mi hai difeso con i tuoi migliori anni.
Rovo sulla roccia!
Scruti e osservi il mondo con il tuo sguardo schivo e
irriverente e come glicine nodoso lo avvinghi.
Nebbia d’autunno!
Nascondi i nostri silenzi con incedere elegante, mi
accarezzi dal profondo con struggente solitudine.
Come un temporale d’estate, bagneremo forse
un giorno l’arsura di parole mai dette.
Riusciremo a schiudere gli occhi su aurore nuove,
cosi che le nostre bocche si sciolgano, e le anime si liberino leggiadre, allora sarà essenza sublime di quiete interiore.