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A mio padre

Amato padre, ti sussurro parole d'amore
guardando i tuoi occhi sereni e le tue labbra carnose.
Soffia leggiadro il vento, porta con se il tuo sapore.
Primavera sta arrivando, si sentono ancora i passi lenti del dolore,
amato padre, quanto t'amai, quanto t'amo il mio cuore.
Così pigro è lo scorrere di questo tempo
che mancano le parole, goccia a goccia
faccio l'uomo che non ero,
scrivo versi per crederti accanto,
ma la tua assenza non mi da tregua,
squarcia gli abissi e si perde dov'era.
Vivo ogni domani come tramonto dell'universo,
cercando perdono in luci profonde.
Schiavo sarò per sempre della tua essenza,
mai più avrò paura di voltarmi e desiderarti felice,
farò di me quel che vorrai, posso vivere ancora...
piangere o tremare, posso vivere ancora
senza spegnere il mio amore...

 

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1 recensioni:

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  • Crescenzo De Luca il 27/02/2018 00:18
    Lirica intensa dal ricordo kafkiano: "[...]io invece di fronte a te sono sempre fuggito per rintanarmi nella mia camera, fra i miei libri, da amici bizzarri, in idee stravaganti[...]"

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