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Le 23 e 17

Un cerchio alla testa,
le gambe incrociate
le braccia conserte
le 23 e 17.
bianco e nero
nero su bianco,
mi confesso.
Non so ancora se chiedere scusa
non so ancora se pretendere perdono.
Mi sento,
mi ascolto,
no.
Non riesco.
singhiozzo,
farfuglio
dimentico parole
Non so più perdonare.
Le dita in sangue,
il cuore in vesti di rovi
continua il suo giro
sera, pomeriggio, mattino
guido.
la terra è lontana
silenzio.
Non ho più storie da raccontare.
Cambia la stanza,
cambia il quartiere
Cambia l'accento.
La maschera è diversa,
l'anima sommersa a tratti sommessa
I sensi gli stessi.
i sensi, sempre gli stessi.
Mi riconosco.
butto giù due righe
la rabbia si placa
affogo i giorni della memoria del cuore ed i suoi ricordi.
Appoggio la testa sul braccio,
Il gomito sul tavolo
ed è già domani.

 

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1 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • eurofederico il 28/02/2018 16:45
    NON SO ANCORA SE CHIEDERE SCUSA O PERDONARE... bella! particolare!
  • Clio il 28/02/2018 16:12
    Ti darei otto solo per il titolo, in questi giorni
    mi è capitato più volte di vederlo, uguale. Comunque Brava
  • Gianni Spadavecchia il 25/02/2018 16:27
    Poesia molto rapida, ma fluida.
    Apprezzata.

1 commenti:

  • roberto caterina il 25/02/2018 16:33
    Non mi dispiace il testo, ma non è un acrostico...

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