Leggiadro pargoletto chermisino
imbragato cogli contessuti fior
Suggea linfa dall'aurato pomo
che di laggiù s'ergea regale
Pria d'annegar satollo
pella ruinosa piova
Come vela in malora
pello interminato ponto
In lagrime si levò la regnatrice
collo rincantucciato spiro
Inverante lo sacrale ufficio
dittato da la deitade
ch'ognora ruglia suso pello etra
Crociatini a falcidiar
felloni cogli acciari
Teda d'indico pinta
levò la ventura del
riottoso populetto
Da che enfia parea la
epa de la reina
per celia di Damara
Allumò per converso
intima adiaforia
Ella vivea longinca dal sol
e da le immote nove
Tra le acri radiche
tra la serpentiforme gentucca
tra le plutoniche camere