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Le mille e un abbraccio (luci nella notte)
Dietro una porta socchiusa
guardavo il mio piccolo cielo,
sognavo un grande abbraccio.
Una sontuosa luna,
riempiva la mia notte.
Era l'unica compagna
di grandi sogni d'amore
e di grandi prospettive per il futuro.
Dietro la sua apparente freddezza
mi accarezzava con il suo soffice bagliore,
svelandomi una strada da seguire.
Lei sarebbe comparsa,
in un freddo dicembre,
dopo quella mia lettera premonitrice,
che avevo donato al mare.
Non avevo sonno
quella notte,
era piena di turbolenza in tutti i sensi.
Ma nella mia camera,
oltre al vento,
sotto la finestra,
si espanse l'essenza
per avvolgermi nel suo infinito abbraccio.
Non capii bene...
cosa accadde di preciso
quella notte.
Pensai...
pensai a lungo
che nello specchio dei miei desideri,
non ero più solo.
Il mio messaggio in bottiglia
regalato alle onde del mare
sotto lo sguardo vigile della luna,
non era andato perduto.
Da un'altr parte del Mondo
due occhi fantastici
e un'anima buona,
l'avevano letto... pensato... sognato
e stretto nel petto.
Mi addormentai,
accompagnato da un sogno nuovo,
anche se non durò molto.
Mi svegliai di soprassalto...
un incubo voleva trasformare tutto
in illusione.
Fissai a lungo il cielo,
pieno ti apprensione e sgomento.
Una fitta nebbia strozzò il bagliore della luna...
sentii un freddo glaciale trasalire in petto.
E dissi: "No, basta! Non voglio più effimeri pensieri d'amore...
voglio l'infinito dentro di me..."
Dopo un po'
ecco risplendere la mia amica notturna,
difendendo nel manto nero
una stella limpida
come un diamante.
Sembrava tutto suggestivo
ma illogico,
bellissimo ma transitorio
Avevo dentro di me,
tanta confusione,
ma ero incantato da questa mistica visione.
Era tutto perfetto,
quella notte.
Passarono i giorni...
giorni difficili
e pieni di disarmante incertezza.
Ma pur sempre affascinanti
e destinati a far parte della storia.
I bei pensieri erano magici,
si manifestavano ogni notte,
accarezzando la mia anima.
Ben presto,
anche se solo sfiorato in maniera platonica,
mi sentii travolto dai sensi.
I miei occhi diventarono succubi
dei suoi.
Erano belli come un riflesso
nello specchio d'argento.
Vivevo in apnea,
col respiro strozzato dal piacere
e dentro di me,
una vera follia d'amore.
Il tempo non ebbe più importanza,
ogni scenario diventò magico
al cospetto.
Trovai il gusto del sonno
che non avevo provato mai.
Ogni notte,
il mio materasso sembrava un aliante
che atterrava dolcemente
nell'aeroporto di un fantastico posto
chiamato Sogno.
È tornato dicembre,
con le sue nebbie,
il suo freddo pungente
e le sue gelate mattutine.
Ma ancora adesso,
ogni notte trovo la luna
sempre piena...
piena di luce e di fredda bellezza.
Tornano le nubi
che ne velano il suo splendore.
Ma ora non ho più paura.
So che non è più un'illusione,
e nemmeno un sogno
ma una meravigliosa realtà
Mi addormento sereno,
in trepidante attesa di un altro incontro...
con i suoi baci, le carezze
e quell'abbraccio senza fine.
Il vento non punge più
sotto le finestre antiche,
nulla può ormai deprimere
questo caldo amore
che ho addosso...
e che resta dentro di me.
Respiro l'infinito di questa essenza
e la grande meraviglia è che adesso
riesco ad arrivare oltre le luci della notte.
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