Addio mio amato padrone

Diciott'anni di fedele servizio
vinto da natura infedele.


Ossa dolenti - vista annebbiata
udito colpito - olfatto smarrito
odorato rapito - tatto violato:
triste destino comune è segnato.

Accucciato ai piedi, ti guardo,
seduto in poltrona ahimè, amato padrone
anche tu assente: vinti da natura infedele.
Trilla il campanello il fato avverso è vicino:
abbracciamoci forte per l'ultima volta.

Tre alieni s'odono con passo lesto,
uno tiene il guinzaglio un altro il cappio
l'altro ancora la fredda museruola:
il mio cuore sembra fermarsi.

Vesso te amato padrone s'odono passi ingrati
oscure minacciose figure avanzano,
no commosse del lor triste agire
no pietose del nostro indegno destino.

Le strade son divise, il tunnel fatale è vicino.
Mai più gusterò il tuo umano profumo
mai più sentirai il mio odore canino.
Mai più la tua mano s'unirà al mio pelo
mai più la mia lingua s'unirà alla tua mano
mai più la mia zampa stringerà la tua mano.

L'angusto canile la mia umile ombra,
il truce ricovero il tuo calvario.
Il mio corpo provato lontano da te
né cibo né acqua mai più sazierà
solo il ricordo m'allieterà
la tua voce gentile m'accompagnerà.

Il tempo futuro scemerà
senza gusto, incolore, indigesto,
se assente il mio amato padrone sarà.
Anch'io ti manco gl'occhi tuoi mi fissan sinceri
il dolore che provo s'unisce al tuo
due corpi due anime ora vagan divisi.

Hai fede nel tuo Dio misericordioso
anch'io ho fiducia, di nuovo vicini saremo
in altra eterna indissolubile dimora
più giusta, più equa, dove esiste sol gioia.
Amato padrone la speranza celeste mi consola
mi spegnerò rimembrando il passato, nei sogni il futuro.

Addio, addio, addio mio amato padrone
ogni giorno lontano da te un enorme tormento
mi sostiene il pensiero gaudente, il ricordo di te
il mio corpo ferito è assente, l'anima presente
non manca molto c'abbracceremo presto.
Addio, addio, addio mio amato padrone.