È impressa nel tempo, in un disegno ottomano
una favola remota, un ricordo lontano
di un vecchio e sapiente re dal nobile pensiero,
ignaro soltanto di ciò che distingue il sogno dal vero.
Nei lenti passi della vecchiaia il re non era solo,
accanto a lui una dama dal nobile splendore
si occupava della corte e di un giardino di rose
dal quale nessuno mai aveva colto neanche un fiore.
Ma quando il tempo gioca non lo fa mai a tuo favore,
così un giorno il re si sveglia,
si sveglia senza il suo amore.
Oscura è la luce di chi non vede oltre il dolore
finché il re per caso si ritrovò in giardino,
raccolse il primo fiore
e vide il suo destino.
Vide un vecchio e sapiente re
versare lacrime sulle rose
e senza chiedersi perché
vedeva l'amore in tutte le cose.