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Mentre un angelo mi guarda

Domino, legioni immaginarie
di eserciti divorati dall'interno
nei giovani corpi dilaniati dall'inedia
straziati dal canto diafano di spettri mai nati,
Sorseggio il sangue dei guerrieri malati
e m'immergo alla fonte del dolore
tra le braccia d'un dio vecchio e moribondo
e sfianco il suo respiro ridendo
lavando la lama nel suo cuore stanco,
Urlo il fragore di catene
spezzate dalle gole dei prigionieri affranti
svitati dalle membra sudice di carne e odio,
Sradico le anime dal cielo arrossato
e con irriverente indifferenza le addento e le mangio.

Un po' più in là un angelo serenamente mi guarda e prende appunti.

 

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