Mi lascio andare,
come un messaggio
in bottiglia, alla deriva,
abbandonato al capriccio imprevedibile
di correnti e maree,
passando tra i ciclopi
che fanno la storia,
e isole di parole,
quelle importanti,
che fanno rumore,
nella speranza
che la risacca
mi consegni a una riva,
almeno una, seppur lontana,
approdo ultimo,
meritato riposo al vagare,
tra le mani di un bimbo,
che da grande
voglia fare il sognatore.