Guardavo immerso in una soffice nebbia,
fitta e velata da una soffusa melanconia.
Le luci dei vicoli forgiavano lievi coni
sospesi alle pareti delle case, come giganti campane inermi.
L'aria, al respiro, intrecciava profumi di torba e mosto.
E il colore, diffuso, affrescava ampie arcate di morbida quiete.
Nella taverna della cantina fragranti effluvi
dal paiolo sul fuoco del caminetto.
Nell'aia di fronte, cosparsa di foglie,
fiamme brulicanti e fumi intrisi d'aromi.
Attorno alle braci ardenti, ombre oscure
coglievano ritmi svaniti nel tempo.